giochi del gioco più difficile del mondo

Giochi del gioco più difficile del mondo

Alessandro Lanzuisi – Ergo Ludo Editions – Sicuramente ha impattato per l’organizzazione del lavoro, necessariamente a distanza. Molto smart working, con tutte le difficoltà del caso food forest italia. E poi abbiamo dovuto rivedere le produzioni e spostarle, perché senza le fiere molto è cambiato. Fortunatamente ci eravamo portati avanti il lavoro come sviluppo e playtest.

Le prime tre sono le cosiddette Azioni Incontrastate, mentre le altre sono quelle Contrastate e richiedono, per avere successo, che i giocatori superino il totale determinato dalla somma di una pila di gettoni; a differenza del combattimento che è obbligatorio quando si incontra un nemico sul proprio cammino, queste azioni sono volontarie e quindi opzionali.

Kaleidosgames: Il mondo dei giochi da tavolo e’ cresciuto enormemente negli ultimi anni, quindi non e’ affatto prerogativa di pochi e fedeli appassionati. Quelli costituiscono, per lo piu’, il mercato dei gamer che, per quanto importanti, non rappresentano il grosso del pubblico. La crescita del mercato non e’ stata portata dai gamer ma dai casual player.

Le partite a Stranger Things – Il Sottosopra si è comunque rivelato molto fluido e veloce, soltanto alla prima partita è stato necessario consultare di tanto in tanto il regolamento. Tutto sommato, anche se non ci troveremo di fronte a chissà quale ventaglio di scelte, le partite si sono mostrate piuttosto variabili e dinamiche. Forse, considerando il target a cui si rivolge il gioco, la difficoltà è leggermente troppo alta, per questo, consiglio di insistere e di non deprimervi se nei primi tentativi perderete malamente.

Il gioco di carte più famoso al mondo

WoW è uno dei giochi di carte collezionabili più interessante al mondo. Si ambienta in un’incredibile atmosfera fantasy e si gioca in due modalità, ovvero faccia a faccia con l’avversario oppure in una lotta contro più giocatori. Nasce nel 2006 e da allora non ha mai smesso di appassionare milioni di persone in tutto il mondo, motivo per cui merita sicuramente una menzione in questa rassegna dei TCG più famosi della storia.

All’inizio doveva chiamarsi Mana ClashNonostante Garfield avesse creato il suo prototipo chiamandolo proprio “Magic” e immaginando una sfida tra maghi, la prima edizione del prodotto si sarebbe dovuta chiamare Mana Clash. Questo perché i legali di Wizards non potevano di certo registrare un marchio come “magia”. Mentre l’azienda era pronta ad andare in stampa con il nuovo nome, Garfield e tutti i tester continuavano a chiamare il gioco Magic per abitudine. O forse era semplicemente troppo perfetto come naming? Fortunatamente gli avvocati, ogni tanto, hanno anche qualche buona idea: aggiunsero “The Gathering” e voilà, il gioco era fatto. Sia in senso figurato che letterale.

La rarità delle carte di Magic (così come il loro costo — vedi il punto successivo) è diventata oggetto di culto degli appassionati. Ci sono alcune carte di un particolare set, ad esempio, che sono state stampate solamente per il mercato asiatico e rappresentano dei “gioielli” per i collezionisti. Esistono però anche carte stampate in un’unica copia e, ovviamente, non sono giocabili nei normali “deck”. Si tratta di carte celebrative di determinati eventi: ad esempio al campione mondiale del 1996 fu data una carta celebrativa della sua impresa. Le più belle, però, sono Proposal, Splendid Genesis e Fraternal Exaltation: sono state create da Garfield per sottolineare tre momenti della sua vita. La richiesta di fidanzamento alla moglie Lily Wu e la nascita dei suoi due figli.

il gioco di carte collezionabili più popolare al mondo.

WoW è uno dei giochi di carte collezionabili più interessante al mondo. Si ambienta in un’incredibile atmosfera fantasy e si gioca in due modalità, ovvero faccia a faccia con l’avversario oppure in una lotta contro più giocatori. Nasce nel 2006 e da allora non ha mai smesso di appassionare milioni di persone in tutto il mondo, motivo per cui merita sicuramente una menzione in questa rassegna dei TCG più famosi della storia.

All’inizio doveva chiamarsi Mana ClashNonostante Garfield avesse creato il suo prototipo chiamandolo proprio “Magic” e immaginando una sfida tra maghi, la prima edizione del prodotto si sarebbe dovuta chiamare Mana Clash. Questo perché i legali di Wizards non potevano di certo registrare un marchio come “magia”. Mentre l’azienda era pronta ad andare in stampa con il nuovo nome, Garfield e tutti i tester continuavano a chiamare il gioco Magic per abitudine. O forse era semplicemente troppo perfetto come naming? Fortunatamente gli avvocati, ogni tanto, hanno anche qualche buona idea: aggiunsero “The Gathering” e voilà, il gioco era fatto. Sia in senso figurato che letterale.

La rarità delle carte di Magic (così come il loro costo — vedi il punto successivo) è diventata oggetto di culto degli appassionati. Ci sono alcune carte di un particolare set, ad esempio, che sono state stampate solamente per il mercato asiatico e rappresentano dei “gioielli” per i collezionisti. Esistono però anche carte stampate in un’unica copia e, ovviamente, non sono giocabili nei normali “deck”. Si tratta di carte celebrative di determinati eventi: ad esempio al campione mondiale del 1996 fu data una carta celebrativa della sua impresa. Le più belle, però, sono Proposal, Splendid Genesis e Fraternal Exaltation: sono state create da Garfield per sottolineare tre momenti della sua vita. La richiesta di fidanzamento alla moglie Lily Wu e la nascita dei suoi due figli.

Il gioco di carte collezionabili più popolare al mondo.

Magic: The Gathering è molto più di un semplice gioco di carte. È una passione, un hobby e per alcuni anche un’opportunità di guadagno. Con una storia lunga e ricca, un gameplay strategico e una comunità accogliente, Magic continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo.

Dalla creazione di Magic ad oggi sono stati fatti passi da gigante nella grafica digitale, nelle tecniche di stampa e nelle illustrazioni. Eppure, per motivi di regolamento, il dorso delle carte di magic non è cambiato di una virgola (a dirla tutta quello delle carte vecchie ha dei colori un po’ più “pastello”, forse frutto di 20 anni di invecchiamento…). Siccome alcune modalità di gioco permettono di giocare carte stampate nel 1993 insieme a carte del 2017, quando un mazzo viene mischiato non deve essere possibile riconoscere nulla dal suo dorso. Questa importante decisione porta con se un corollario non indifferente: il logo di “Magic”, negli anni, è cambiato passando dal blu al giallo ma… questo non è successo sul dorso delle carte dove rimane impresso l’originale.

L’ultima volta che la mia armata di elfi ha affrontato i tritoni di mio figlio ho perso una battaglia epica: i miei sciamani stavano combattendo alla grande contro i suoi Signori di Atlantide quando mi ha mostrato l’ultima carta nella sua mano. Le mie foreste si sono trasformate in mari infiniti e tutti i suoi uomini-pesce hanno potuto attaccarmi indisturbati. Il sorriso sul suo volto, la disapprovazione sul mio, ed un’unica sicurezza: Magic The Gathering è un gioco riuscito ad unire generazioni di persone in tiratissime sfide strategiche da 20 anni a questa parte.

Un gioco che contagerà il mondo

Ad Atlanta risiede il quartier generale del Center for Disease Control and Prevention o CDC, ovvero l’organo del governo statunitense deputato al controllo delle malattie epidemiche e su larga scala. Atlanta è anche la vostra città di partenza, perché in Pandemic indosserete i panni di operatori del CDC alle prese con una moltitudine di episodi epidemici che, se non duramente contrastati, rischiano di portare il mondo ad una Pandemia globale.

Le soluzioni sono efficaci e mai troppo banali, e unendo i puzzle alle numerose sezioni stealth, il risultato è quello di un titolo che non rinnova nulla, ma che comunque ammalia, diverte e conquista con la sua semplicità, grazie soprattutto ad una storia che, con i suoi tempi, sa intrigare e incuriosire il giusto, e questo al netto di molti limiti tecnici evidentemente imposti dalle dimensioni contenute del team di sviluppo.

Un altro esempio interessante è quello dell’utilizzo del gioco in campo medico, soprattutto nel caso di pazienti con terapie dalla routine difficile da seguire. Re-mission è un gioco sperimentale, simile nella struttura ai moderni sparatutto in prima persona, diretto ai malati di cancro. I primi risultati sembrano incoraggianti: le persone che hanno giocato almeno per un’ora alla settimana hanno mostrato un’aumentata efficacia delle cure somministrate e una maggiore costanza nell’assunzione degli antibiotici.

Potete già immaginarvi nella situazione tipica dove vi troverete a dover decidere se volare il più vicino alla città che sta per diventare un focolaio ed arginare la malattia, oppure tentare la fortuna e tenere le carte per trovare una cura il più in fretta possibile.

Sviluppato quasi in sordina, forte di un concept semplice, ma molto intrigante, A Plague Tale – Innocence è un’avventura dinamica infarcita di puzzle ambientali e sezioni stealth, sviluppata da un piccolo team sotto l’egida di Focus Entertainment, e chiaramente ispirato al mai troppo lodato The Last of Us di Naughty Dog. Come per il titolo PlayStation, infatti, anche A Plague Tale ambisce ad una storia intima ed empatica, in cui la coppia di protagonisti (qui due fratelli, Amicia e Hugo) si troverà a fare i conti con una sopravvivenza difficile e una minaccia apparentemente insormontabile: la terribile epidemia di peste che decimò la popolazione europea a metà del 1300 e, in particolare, la Francia, Paese in cui il gioco è ambientato.

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